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10° Forum dell'innovazione "Innovazione senza ricerca"

30 January 2017

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"Può sembrare contraddittorio parlare di innovazione in un momento in cui 58.000 imprese fanno difficoltà a gestire l’ordinario. Ma il concetto innovazione non è solo legato alla ricerca e alla tecnologia. Certo non può farne completamente a meno, ma innovazione significa anche ascoltare le esigenze del mercato e della società rivedere il proprio modello di marketing, organizzazione, design, management.
Mi auguro che con l’incontro di oggi possano nascere idee e relazioni per progetti sostenibili”. Con queste parole Lucio Dattola, presidente della Camera di commercio di Reggio Calabria ha aperto la decima edizione del Forum europeo dell'Innovazione, che quest’anno è dedicato all’innovazione senza ricerca.

L’incontro è promosso dalla Camera di commercio di Reggio Calabria attraverso l’Azienda Speciale IN.FORM.A., in collaborazione con Dintec-Consorzio per l’Innovazione Tecnologica e sotto il patrocinio di Unioncamere-Unione italiana delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura.

Antonio Palmieri, direttore dell'Azienda Speciale IN.FORM.A., ha parlato delll’importanza dell’innovazione e di come dal 2004 l’ente camerale sia impegnato nella diffusione e nella promozione della cultura dell’innovazione in tutti i settori.

Demetrio Arena, assessore regionale alle Attività produttive ha sottolineato come l’innovazione debba riguardare tutto il ciclo produttivo, le persone e i loro skill, gli asset intangibili che sono molto difficili da valutare soprattutto quando si fanno i bandi. E la Regione sta proprio predisponendo alcuni bandi rivolti alle eccellenze del territorio come l'agricoltura e il settore del legno, che devono essere valorizzate per ridare competitività alla nostra Regione.

Sono seguiti gli interventi di esperti e rappresentanti istituzionali che hanno fatto una panoramica sulle strategie innovative messe in atto dalle imprese italiane per far fronte alle esigenze del mercato. Hanno parlato del modello dell'innovazione non tecnologica, sano, efficace, tipicamente italiano ma, un modello che, secondo Francesco Estrafallaces responsabile area economica CENSIS, forse, a medio-lungo periodo non sarà più sufficiente da solo.

Sicuramente, come ha affermato Claudio Roveda, consigliere delegato e Direttore generale della Fondazione COTEC, è necessaria un reindustrailizzazione dell’impresa manifatturiera che anche secondo la UE è il motore del sistema produttivo. Il modello è un’industria più competitiva, sostenibile e globale. E per realizzarla bisogna intervenire sui processi che devono essere flessibili; sui prodotti che devono diventare più smart e integrati con i servizi; sui fattori abilitanti e di contesto Affronteranno il tema dell’innovazione sociale intesa come la capacità di una società di comprendere, affrontare e risolvere i suoi problemi socio-ambientali e quali sono le opportunità per le imprese.

Non dobbiamo dimenticare la social innovation, una delle priorità della nuova strategia Europa 2020 per un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva. Come ha sottolineato Andrea Pugliese, membro dell’associazione “The Hub” di Roma, l’innovazione sociale riguarda non solo il Terzo settore ma tutto ciò che riguarda la società che oggi ha nuovi meccanismi di relazione, La social innovation dà risposte concrete a esigenze concrete. I prodotti infatti non si creano per i beneficiari, ma con i beneficiari.

Sono state presentate tre case history interessanti.

L’esperienza di ENEA nella realizzazione della prima piattaforma regionale di simbiosi industriale in Sicilia, uno strumento che coinvolge industrie tradizionalmente separate e altre organizzazioni in una rete per promuovere strategie innovative per un uso più sostenibile delle risorse, identificare opportunità di business reciprocamente vantaggiose, condividere buone pratiche. 

Il caso di coworking e social innovation di Impact Hub Roma, una rete di spazi fisici per imprenditori, creativi e professionisti che vogliono realizzare progetti che, oltre al ritorno economico, abbiano un forte impatto sociale, ambientale e culturale. Sono spazi dove possono lavorare, imparare, conoscersi, scambiare idee, innovare. Sono spazi interconnessi su scala internazionale. The Hub è un’esperienza che nasce quasi per caso, dalla collaborazione di quattro ragazzi che volevano cambiare il mondo facendo collaborare le comunità e i loro leader. Da lì è nato lo Hub di Londra e altri 40 in tutto il mondo. Si prevede di aprirne altri venti entro il 2015.

Lo sviluppo di numerosi strumenti al servizio dei processi di internazionalizzazione delle imprese, tra i quali le nuove frontiere dell’internazionalizzazione delle imprese tra metodi tradizionali e piattaforme virtuali come la piattaforma online di corporate business network Start2Business, che permette a imprese e imprenditori di gestire ovunque si trovino il proprio business e il proprio network di contatti. L’innovazione, come sostiene Vincenzo Caci, Presidente e fondatore di Swiss Business GroupAG deve essere una pratica quotidiana, promossa dai privati che ogni giorno devono far fronte a nuove necessità di mercato. Innovazione è fare rete, farsi conoscere, osare.

Nel pomeriggio si è svolto il workshop moderato dalla giornalista e scrittrice Ilaria Guidantoni che ha sottolineato come il concetto di innovazione sia cambiato e sia ormai necessario far dialogare i due modelli tecnologico e non tecnologico. I vari interventi hanno evidenziato come innovazione significhi: previsione degli scenari per affrontare ogni situazione di possibile crisi; guardarsi intorno e combinare in modo diverso cose che già esistono; rinnovare il settore dei servizi che rappresenta il 70% del PIL del nostro Paese; condividere, collaborare, messa in rete di culture e risorse. Connettere le potenzialità del web 2.0 con il territorio calabrese e farlo dialogare con il mondo.